Venerdì 20 Ottobre 2017 Ambiente Efficienza energetica Eventi Ospedali e strutture sanitarie Riqualificazione energetica

Nuova energia per il Policlinico Sant'Orsola di Bologna nel rispetto dell'ambiente. Inaugurata oggi la nuova centrale di trigenerazione.

Manutencoop Facility Management è la società capogruppo del pool di imprese che ha realizzato l'intervento in project financing. Consentirà un taglio dei consumi energetici del 27% e una riduzione delle emissioni inquinanti del 31%.

Nella foto, da sinistra, il Presidente della Regione Emilia - Romagna Stefano Bonaccini, la Direttrice Generale del Policlinico Antonella Messori, il Rettore Francesco Ubertini, il Sindaco di Bologna Virginio Merola e il Presidente Manutencoop Claudio Levorato.

Un taglio ai consumi energetici del 27%. Una riduzione delle emissioni in atmosfera pari al 31%. Sono questi i due principali indicatori che raccontano la capacità della nuova centrale di trigenerazione del Policlinico di Sant’Orsola di soddisfare le esigenze di energia elettrica, riscaldamento e refrigerazione dellastruttura ospedaliera bolognese diminuendo drasticamente consumi energetici e inquinamento atmosferico. Un investimento pari a 37,4 milioni di euro, realizzato con la formula del project financing.

La necessità di rinnovare completamente la dotazione impiantistica del campus ospedaliero nasceva sia dall’usura dell’impianto precedente – realizzato oltre 40 anni fa – sia dallo sviluppo in questi anni di nuove strutture all’interno del Policlinico.
Prima degli interventi, il Sant’Orsola poteva contare su due centrali termiche che producevano acqua surriscaldata e vapore distribuiti in tutto il Policlinico con un rendimento, a causa dell’età dei generatori e delle caratteristiche della rete, pari a circa il 60%. La refrigerazione era a carico di numerose centrali frigorifere, ciascuna al servizio di diversi padiglioni.

Nel 2009 l'Azienda ha approvato lo studio di fattibilità per la realizzazione della nuova centrale che avrebbe unito in sé produzione di energia elettrica, termica e frigorifera prevedendo anche il contestuale rifacimento delle reti impiantistiche infrastrutturali mediante sistemi tecnologicamente avanzati. La gara è stata aggiudicata con la formula del project financing all’ATI formata da Manutencoop Facility Management (Capogruppo), Siram, e Iter Soc. Coop che successivamente, insieme a Sinloc, hanno dato vita a Progetto Isom, società di scopo che ha realizzato l’intervento e gestirà gli impianti.

Per la realizzazione dell’intervento 4 milioni sono arrivati da fondi statali e regionali, mentre l'importanza del progetto ed il piano economico finanziario messo a punto da Sinloc hanno permesso al raggruppamento di imprese di accedere a un finanziamento ventennale del valore di circa 32 milioni di euro, erogato dal Fondo Europeo per l’Efficienza Energetica EEEf (primo esempio a livello nazionale di “obbligazioni di progetto - Project Bond”). I lavori sono così potuti partire nel 2012.
La centrale termica dell'area Malpighi è stata riconvertita e destina alla produzione del solo vapore. Sono state riqualificate le reti di distribuzione dei fluidi per riscaldamento e refrigeramento, dell'acqua potabile e dell'energia elettrica, con le relative sottocentrali e cabine. Sono state realizzate le nuove centrali di cogenerazione, termica e frigorifera e la nuova cabina elettrica al Sant'Orsola. La parte più impegnativa del progetto edilizio è consistita nella costruzione della centrale termica sotterranea.

Lo scavo è stato effettuato in adiacenza ad alcuni edifici vincolati, mantenendoli in attività, e della storica ciminiera della vecchia centrale. La centrale termica è articolata su due livelli: quello inferiore (-10 m circa di profondità) ospita le caldaie, mentre il piano superiore accoglie fra l'altro i gruppi di pressurizzazione, i ventilatori che inviano aria ai bruciatori e le canalizzazioni per l'espulsione dei fumi della combustione.

La centrale di cogenerazione occupa tre livelli del vicino padiglione 19: il piano terreno è occupato dai cogeneratori, affiancati da ventilatori (raffreddamento e combustione), mentre ai piani superiori si snodano le canalizzazioni per l'espulsione dei fumi con i diversi sistemi di recupero e abbattimento che, assieme a quelli delle caldaie, transitano dentro la torre preesistente sbucando sulla sommità.

Nello stesso padiglione si trova anche la centrale di trasformazione, che eleva l'elettricità prodotta dai cogeneratori alla media tensione per l'immissione nell'anello di distribuzione dell'ospedale. Questa zona è equipaggiata con un soffitto schermante, completamente placcato mediante lastre metalliche in lega diamagnetica.
 Ultima in ordine di realizzazione (gennaio 2017) è la centrale frigorifera, situata sempre nel Padiglione 19 in alcuni locali a lato della torre.

Qui la brochure dedicata al progetto

 


Guarda il video e scopri il progetto in pochi minuti




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